I prezzi internazionali del minerale di ferro hanno mostrato segnali di recupero dai minimi registrati nelle prime settimane del 2024. A partire dalla seconda metà di gennaio, le prospettive di nuovi stimoli economici da parte del governo cinese e il calo delle forniture da Australia e Brasile hanno sostenuto un rialzo delle quotazioni.
A febbraio, la situazione ha assunto un andamento più volatile. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno creato pressioni al ribasso, mentre condizioni meteorologiche avverse in Australia e un indebolimento del dollaro hanno spinto i prezzi ai massimi degli ultimi due mesi.
Tuttavia, l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio ha raffreddato il mercato, portando i prezzi a 105-106 $/ton CFR in Cina, rispetto ai 107 $/ton del giorno precedente.
Nonostante queste difficoltà, la Cina ha incrementato la domanda di minerale di ferro con la ripresa delle attività produttive delle acciaierie dopo il capodanno lunare.
Parallelamente, l’offerta si è ridotta a causa delle interruzioni delle spedizioni da Australia e Brasile, aggravate dal ciclone tropicale Zelia che ha colpito le operazioni portuali a Port Hedland, principale snodo di esportazione di minerale di ferro australiano.
Il rallentamento dell’offerta ha quindi contribuito a un ulteriore rialzo dei prezzi, con il minerale al 62% di ferro che ha superato i 108 $/ton CFR Cina settentrionale.
Tendenze del Mercato del Rottame Ferroso
Nel mercato del rottame ferroso, febbraio ha visto un incremento dei prezzi, trainato da una maggiore domanda delle acciaierie turche e da un rallentamento della raccolta nelle aree di origine.
Nonostante una domanda ancora debole per gli acciai finiti, l’allentamento delle tensioni geopolitiche e la rimozione delle restrizioni all’export verso la Siria hanno creato un clima di cauto ottimismo per il mercato siderurgico turco.
Un elemento chiave di queste dinamiche è stata la decisione dell’amministrazione Trump di applicare un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio, misura che potrebbe riequilibrare la concorrenza globale ma che porta con sé il rischio di contromisure da parte dei partner commerciali.
Questo scenario ha spinto i produttori turchi a rivalutare la loro strategia di esportazione, in particolare verso l’Unione Europea, dove si teme un possibile inasprimento delle misure di salvaguardia.
A livello globale, anche il mercato del rottame statunitense ha registrato aumenti di prezzo tra i 20 e i 50 $/ton a seconda della regione. In Europa, il trend rialzista ha coinvolto Germania, Francia e Benelux, con aumenti tra i 5 e i 20 €/ton, sostenuti da un’offerta ridotta e una crescente domanda locale.
Rottame Di Ferro Da Nuovi Scarti Di Produzione ExW – Midwest USA $/ton – Powered by Commodity Evolution
La Crisi dell’Automotive e il Declino della Produzione
Il 2024 si è rivelato un anno difficile per il settore automotive, culminato in un dicembre nero per la produzione industriale. Secondo i dati ISTAT analizzati da Anfia, la produzione di autoveicoli ha subito una contrazione del 36,6% rispetto allo stesso mese del 2023, con un calo particolarmente marcato del 43,4% per la fabbricazione di autovetture.
Complessivamente, nel 2024 sono stati prodotti circa 310mila veicoli, segnando un calo del 42,8% rispetto all’anno precedente.
Le difficoltà del settore si riflettono anche nel commercio estero: tra gennaio e ottobre 2024, l’export italiano di autoveicoli ha raggiunto i 15,1 miliardi di euro, mentre le importazioni sono arrivate a 30,4 miliardi, con gli Stati Uniti come principale mercato di destinazione (18,9% dell’export), seguiti da Germania (15,4%) e Francia (11,1%).
Nel complesso, il fatturato del settore automotive ha registrato una flessione del 26,1% a novembre, con una componente interna in calo del 18,3% e una estera a -33%.
Implicazioni e Prospettive Future
Le turbolenze nei mercati delle materie prime siderurgiche e il crollo del settore automotive evidenziano la fragilità dell’economia industriale globale.
L’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe avere effetti a catena su vari settori, limitando la competitività delle aziende americane a favore di concorrenti europei e asiatici. D’altro canto, le difficoltà del comparto automobilistico richiedono interventi mirati da parte dei governi per sostenere la transizione tecnologica e la ripresa della produzione.
L’Italia, in particolare, si trova ad affrontare un calo della produzione industriale complessiva, che a dicembre 2024 ha registrato un indice a -7,1%, mentre il fatturato dell’industria è sceso del 5,5% nel mese di novembre.
Per invertire questa tendenza, è necessaria una politica industriale più incisiva, che includa incentivi fiscali per la ricerca e sviluppo, contributi sui costi energetici e misure di sostegno alle esportazioni.
In un contesto globale in evoluzione, l’interazione tra politiche commerciali, dinamiche delle materie prime e trasformazioni industriali determinerà il futuro della siderurgia e dell’automotive nei prossimi anni.
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