L’S&P 500 recupera le perdite, il Dow Jones sale mentre si conclude un marzo volatile; Newsmax in forte crescita, Moderna in picchiata.

From Powell to policy: Wall Street grapples with Tariffs, tech risks after Fed's signals

Gli investitori erano nervosi per i piani tariffari del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il che ha causato il calo dell’S&P 500 lunedì e l’ingresso in territorio di correzione.

Tuttavia, l’indice ha recuperato le perdite della mattinata e si è attestato su livelli stabili.

Al momento della stesura, l’indice S&P 500 era sostanzialmente invariato, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,3% rispetto alla chiusura precedente.

Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,2%.

NVIDIA e Meta Platforms hanno trascinato il mercato al ribasso, registrando rispettivamente un calo del 4% e dell’1%. Anche Tesla ha subito una perdita del 4%.

I titoli tecnologici, spinti dal crescente entusiasmo per l’intelligenza artificiale, non sono riusciti a replicare la crescita vertiginosa dello scorso anno.

“La debolezza segue la seduta di venerdì, che ha visto una significativa svendita”, ha dichiarato David Morrison, analista senior di mercato presso Trade Nation.

Coca-Cola e Walmart sono due componenti del Dow Jones che hanno registrato guadagni mentre gli investitori cercavano sicurezza. Nel frattempo, NVIDIA, un’azienda di punta nel settore dell’intelligenza artificiale, è scesa di oltre il 31% dal suo massimo di 52 settimane.

A partire da mercoledì, che il presidente Trump ha definito “Giorno della Liberazione”, entreranno in vigore diversi dazi precedentemente annunciati dall’amministrazione Trump, tra cui un prelievo del 25% su tutte le auto non prodotte negli Stati Uniti.

Inoltre, si prevede che il presidente rivelerà la sua strategia per i dazi reciproci contro le nazioni che impongono tariffe sulle importazioni dagli Stati Uniti il 2 aprile.

Morrison ha detto:

È una settimana importante per i dati sul mercato del lavoro, che culminerà venerdì con i dati sulle buste paga non agricole. Ma saranno le notizie sui dazi a dominare le prime pagine prima del “Giorno della Liberazione” di mercoledì.

La traiettoria positiva del mercato azionario di metà marzo, con il recupero dell’S&P 500 da una correzione, si è bruscamente invertita lunedì.

Newsmax in forte crescita.

Newsmax, la rete televisiva via cavo conservatrice, ha registrato un’impennata di oltre il 500% del prezzo delle sue azioni nel suo primo giorno di negoziazione alla Borsa di New York, lunedì.

Il titolo, inizialmente quotato a 10 dollari per azione, ha aperto a 14 dollari e l’ultima quotazione si aggirava intorno ai 66 dollari per azione.

La decisione dell’azienda di quotarsi in borsa, annunciata lo scorso settembre, arriva in un momento di incertezza per il settore tradizionale delle notizie via cavo.

Newsmax, tuttavia, ha registrato un costante aumento degli ascolti dopo la rielezione del presidente Donald Trump per un secondo mandato.

“Credo che ci fosse una domanda di maggiore concorrenza contro Fox”, ha dichiarato Christopher Ruddy, CEO e fondatore di Newsmax, in un articolo della CNBC.

Penso che sia un risultato piuttosto importante per una nuova compagnia via cavo di 10 anni.

Moderna crolla.

Il prezzo delle azioni di Moderna è sceso dell’8% dopo le dimissioni di Peter Marks, il principale responsabile della regolamentazione dei vaccini presso la FDA.

Marks ha citato “disinformazione e menzogne” sulle vaccinazioni come motivo della sua partenza.

Questo ha sollevato preoccupazioni sulla capacità dell’amministrazione Trump di approvare e promuovere rapidamente vaccini essenziali, causando incertezza tra gli investitori e un calo del prezzo delle azioni di Moderna.

Questa è una preoccupazione significativa, data la pandemia di COVID-19 in corso e il ruolo fondamentale dei vaccini nel mitigarne la diffusione.

Canada Goose scivola.

Canada Goose, la rinomata azienda canadese di abbigliamento outdoor, ha registrato un significativo calo del prezzo delle azioni, precipitando di oltre il 6% e raggiungendo un nuovo minimo di 52 settimane.

Questo calo è stato innescato dalla decisione di Barclays di declassare il titolo da “peso uguale” a “sottopeso”.

La società di Wall Street ha attribuito questo declassamento a una molteplicità di fattori, tra cui le persistenti pressioni macroeconomiche globali, l’intensificarsi della concorrenza nel settore dell’abbigliamento esterno e i potenziali effetti negativi dell’esposizione ai dazi.

Queste preoccupazioni hanno sollevato seri dubbi sulle prospettive dell’azienda e sulla sua capacità di affrontare il difficile scenario economico globale.

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