Morning bell: le attese per direttivo Bce e inflazione Usa frenano i mercati

Morning bell: le attese per direttivo Bce e inflazione Usa frenano i mercati

AGI – I mercati vanno in altalena e viaggiano volatili e contrastati, con Wall Street che chiude positiva per il secondo giorno consecutivo e le europee più pessimiste, come se seguissero, almeno in questo inizio di settimana, due copioni diversi: a New York gli investitori sembrerebbero voler scommettere su un ‘happy ending’ di questa crisi, con una Fed aggressiva capace di pilotare giù l’inflazione senza far deragliare l’economia, mentre in Europa prevale l’umore più realistico di chi sembrerebbe volersi preparare al peggio. Intanto la Banca mondiale taglia le stime di crescita dell’economia globale e lancia l’allarme sulla stagflazione, mentre, dopo il rialzo a sorpresa di mezzo punto percentuale della banca centrale australiana, oggi l’India ha fatto altrettanto, portando i tassi dal 4,4% al 4,9%.
Sullo sfondo a pesare ci sono i timori dell’alta inflazione, della guerra e dell’inasprimento della politica monetaria, in vista della riunione della Bce di domani e dei dati sull’inflazione Usa a maggio di venerdì prossimo. In Asia i listini sono misti, i future a Wall Street cedono leggermente e quelli in Europa sono deboli e piatti, mentre i rendimenti dei T-bond a 10 anni continuano a flirtare con quota 3%. La Borsa di Tokyo avanza di quasi un punto percentuale, dopo la revisione al rialzo del Pil nipponico, che nel primo trimestre arretra dello 0,5%, invece dell’inizialmente previsto -1%. Avanza di quasi due punti Hong Kong e Shanghai perde leggermente, mentre proseguono le riaperture a Shanghai e Pechino.

I future a Wall Street cedono, dopo che ieri i listini Usa hanno chiuso in rialzo una seduta dominata da una forte volatilità. A trainarli sono stati i tecnologici che hanno reagito al profit warning di Target, la quale, costretta a tagliare i margini per evitare un calo degli acquisti, ha rinnovato i timori per la tenuta del retail a Stelle e Strisce. Il Dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha esteso il divieto di nuovi investimenti in Russia agli acquisti di debito russo sui mercati secondari e il segretario al Tesoro Janet Yellen ha avvertito che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare “livelli di inflazione inaccettabili”. In impercettibile calo i future sull’EuroStoxx 509, dopo che le Borse europee hanno chiuso negative, in attesa della riunione della Bce. Domani l’istituto annuncerà la fine del piano di acquisti, diffonderà le sue nuove stime sull’inflazione, ritoccandole al rialzo, e parlerà degli attesi aumenti dei tassi, mentre girano indiscrezioni su un possibile ‘ombrello’ anti spread dell’Eurotower a sostegno dei titoli di Stato dei Paesi europei in caso di tensioni sui differenziali di rendimento. Lo spread tra Btp e Bund, dopo aver brevemente toccato un nuovo massimo da diversi anni sopra 215 punti, ieri ha chiuso intorno a quota 210, poco mosso rispetto all’apertura. Il tasso del decennale viaggia intorno a quota 3,4%. Sul fronte valutario, infine, l’euro arretra sotto 1,07, mentre lo yen crolla ulteriormente e viene scambiato sopra quota 133 sul biglietto verde, al top da 20 anni. Il prezzo del petrolio sale ancora in attesa delle scorte settimanali Usa, con il Wti sopra 119 dollari e il Brent oltre quota 120. Al Chicago Board of Trade i future sul mais arretrano dell’1,2% e quelli sul grano dello 0,5%, dopo essere saliti ieri di un ulteriore 5%. Intanto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è in Turchia per colloqui sugli sviluppi del conflitto e per la creazione di possibili corridoi per l’esportazione del grano dall’Ucraina. Oggi è previsto un incontro con l’omologo turco, Mevlut Cavusoglu. Sempre oggi, oltre all’Economic Outlook dell’Ocse, sono attese le decisioni sui tassi in Polonia e Thailandia.

Usa: Yellen, livelli di inflazione inaccettabili, piu’ investimenti nei chip

Gli Stati Uniti stanno affrontando “livelli di inflazione inaccettabili” ed è necessario un orientamento di bilancio appropriato per contribuire ad allentare le pressioni inflazionistiche senza compromettere l’economia. Lo ha dichiarato la segretaria al Tesoro Janet Yellen, in un’audizione alla commissione finanze del Senato incentrata sul budget per l’anno fiscale 2023. Secondo la Yellen l’inflazione negli Usa “resterà alta, anche se spero che scenderà”. “Io e Jerome Powell – ha aggiunto – avremmo dovuto usare meglio il termine transitoria” per definire l’inflazione nell’ultimo anno. Inoltre Yellen ha chiesto un aumento degli investimenti nel settore dei semiconduttori, “per assicurarci che abbiamo la capacità di produrre chip avanzati in casa” e per mantenere “gli Stati Uniti in testa in questo settore che è di importanza fondamentale”.

La Banca Mondiale lancia l’allarme stagflazione

L’economia mondiale rischia di avviarsi verso una stagflazione stile anni Settanta a causa del pericoloso mix tra crescita debole e prezzi elevati. A lanciare l’allarme è la Banca Mondiale, secondo cui è possibile che per molti Paesi sarà “difficile evitare la recessione”. L’istituto di Washington accompagna l’avvertimento con un drastico taglio delle stime di crescita globali e con un appello all’azione “per evitare le peggiori conseguenze della guerra in Ucraina sull’economia”. Dopo il +5,7% del 2021, il Pil mondiale è atteso per quest’anno in crescita del 2,9%, decisamente meno del +4,1% previsto a gennaio. Per gli Usa è prevista una crescita di appena il 2,5% quest’anno e del 2,4% il prossimo. Il Pil europeo crescerà invece del 2,5% nel 2022 e dell’1,9% nel 2023. “Il rischio stagflazione è forte”, avverte il presidente, David Malpass, osservando che se dovesse verificarsi il peggio la crescita globale potrebbe scendere vicino allo zero nei prossimi due anni.

Venerdì escono i dati sull’inflazione Usa a maggio

L’effetto confronto non premia l’inflazione europea, mentre ha consentito a quella Usa di scendere un po’ ad aprile e si spera che possa calare ancora di più a maggio. Venerdì esce dato sull’inflazione Usa di maggio, prevista stazionaria all’8,3%, mentre quella ‘core’, al netto di energia e dei beni alimentari, dovrebbe rallentare dal 6,2% al 5,9%.

Domani si riunisce la Bce, si pensa a scudo antispread

C’è attesa per la riunione dell Bce, mentre l’alta inflazione in Europa incoraggia i ‘falchi’ di Francoforte. Domani l’istituto annuncerà la fine del piano di acquisti, diffonderà le sue nuove stime sull’inflazione, ritoccandole al continua a leggere sul sito di riferimento

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