Analisi di mercato: inflazione e pandemia pesano sulla salute delle Borse

Analisi di mercato: inflazione e pandemia pesano sulla salute delle Borse

Il mese di novembre 2021 è stato il peggiore dall’inizio dell’anno, almeno per quanto riguarda la componente azionaria di portafoglio. I principali listini mondiali azionari hanno chiuso il periodo con il segno meno. A colpire particolarmente è l’affondo della Russia, che cede oltre il 10% (in dollari) dopo una lunga serie quasi ininterrotta di performance positive. La variazione dell’indice da inizio anno è ancora ottima, pari al 18,62%, ma notevolmente penalizzata dall’ultima flessione. Apparentemente impressionante è invece il balzo registrato dall’indice di Istanbul, che avanza del 19% in valuta, ma a fronte di un crollo del 38% della lira turca. Attorno alla parità, o poco sopra, troviamo l’indice di Taiwan (+2,6%), il Nasdaq (+1,8%), lo Shanghai Composite, Oslo e Zurigo.

Il resto dei bollettini azionari è popolato da variazioni in rosso, più o meno profonde. A livello europeo, le piazze scandinave si sono posizionate mediamente meglio dei Paesi mediterranei, ma al di fuori di questo fattore, non è possibile individuare tendenze comuni per macro-aree.

Anche sul Forex si sono verificati movimenti importanti, con un sostanzioso aumento della dispersione dei rendimenti. L’Euro è risultato in indebolimento contro le altre principali valute, in particolare Yen, convenzionalmente percepito come bene rifugio, Yuan e Dollaro Usa.

Il quadro sugli indici FFI, rappresentativi del risparmio gestito nell’ottica di un investitore europeo, risulta coerente. Solo il 10% degli indici azionari a specializzazione geografica risulta in attivo ed il rendimento medio, pari a -2,28%, è il più basso dal marzo 2020.

Tra le poche categorie in allungo troviamo gli Azionari Taiwan, che avanzano del 6%, seguiti dalle large cap growth USA. Queste ultime trainano gli Azionari Nord America e gli Azionari Usa large e Mid Cap, al terzo e quarto posto. Poco sopra alla parità troviamo ancora le A shares cinesi e le small cap asiatiche. I comparti esposti agli Usa mediamente sovraperformano gli europei, anche grazie al rafforzamento del biglietto verde. I mercati sviluppati cedono meno rispetto agli emergenti, e quasi ovunque le società ad elevata capitalizzazione di borsa sovraperformano le small cap. Sul piano invece value o growth non emergono particolari tendenze.

Analisi di mercato: tengono i settori legati ai beni rifugio

Anche dal punto di vista settoriale gli allunghi sono pochi e deboli (un quarto degli indici con un rendimento medio di -1,41%), e coinvolgono prevalentemente i metalli preziosi (+2,64%), altro bene rifugio, le risorse idriche ed alcune specializzazioni ad elevato contenuto innovativo, quali robotica, telecomunicazioni ed IT. Finanza e Fintech fanno invece da fanalino di coda, con scivoloni di 7/8 punti percentuali..prosegui la lettura

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