Secondo l’ultimo rapporto mensile della China Iron & Steel Association (CISA), i prezzi dell’acciaio cinese dovrebbero rimanere in una fascia di oscillazione nel prossimo futuro, viste le aspettative del mercato di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta.
È probabile che la domanda di acciaio da parte degli utilizzatori nazionali si riattivi gradualmente con la costante ripresa dell’economia cinese, dato che i risultati della prevenzione e del controllo della COVID-19 sono stati ulteriormente consolidati.
Il governo centrale cinese ha adottato numerose misure per favorire lo sviluppo dell’economia, accelerare gli investimenti nelle infrastrutture e stimolare la ripresa dei consumi nelle aree chiave, ha osservato la CISA, secondo cui gli effetti di queste misure potrebbero emergere ulteriormente nel prossimo futuro, contribuendo a migliorare la domanda di acciaio nel mercato interno.
L’offerta e la domanda di acciaio a livello nazionale dovrebbero raggiungere un nuovo equilibrio se le acciaierie si impegneranno a produrre in base alla domanda del mercato.
Nei primi dieci giorni di agosto, la produzione giornaliera di acciaio grezzo delle acciaierie associate alla CISA è stata in media di 1,94 milioni di tonnellate al giorno, con un aumento del 2,8% rispetto alla fine di luglio. Sulla base di questi dati, l’associazione ha stimato che la produzione giornaliera di acciaio grezzo a livello nazionale è cresciuta del 2,08% nello stesso periodo, raggiungendo una media di 2,73 milioni di t/g all’inizio di agosto.
Le scorte di acciaio detenute dai commercianti nazionali hanno continuato a ridursi nella prima parte del mese e anche il volume detenuto dalle acciaierie associate alla CISA ha continuato a diminuire, aprendo la strada alla ripresa della fiducia del mercato.
Al 10 agosto, il volume totale dei cinque prodotti siderurgici chiave, che comprendono tondo, vergella, bobine laminate a caldo, bobine laminate a freddo e lamiere medie, nelle 21 città cinesi oggetto dell’indagine della CISA ha raggiunto i 10,28 milioni di tonnellate, con un calo del 4,2% rispetto alla fine di luglio e una diminuzione del 14,5% su base mensile.
Nello stesso periodo, le scorte di questi cinque prodotti siderurgici presso le acciaierie associate alla CISA sono aumentate del 2,7% rispetto a dieci giorni prima, raggiungendo i 17,05 milioni di tonnellate, secondo i dati dell’associazione. Tuttavia, il totale è ancora inferiore del 5,5% rispetto a un mese prima.
Per l’immediato futuro, si prevede che i produttori cinesi di acciaio rallentino la produzione in modo ragionevole per garantire la stabilità del mercato interno, dal momento che la domanda di acciaio non ha mostrato una ripresa significativa negli ultimi tempi. Un aumento aggressivo della produzione frenerebbe un’ulteriore crescita dei prezzi dell’acciaio.
Inoltre, le acciaierie nazionali devono ancora affrontare una forte pressione per cercare di migliorare i propri margini di profitto, dato che la riduzione dei costi di produzione si è rivelata di gran lunga inferiore a quella dei ricavi. Nel periodo gennaio-luglio, il reddito operativo delle acciaierie associate alla CISA è sceso del 22,4% rispetto all’anno precedente, mentre i costi operativi sono diminuiti solo del 16,6% rispetto all’anno precedente.
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