Commodity Evolution – NewsLetter Luglio 2025

Aggiornamento al 04 luglio Andamento dei metalli industriali – giugno 2025

Nel corso dell’ultimo mese, i metalli non ferrosi hanno mostrato un quadro prevalentemente positivo, pur con differenze significative tra le materie prime. Le variazioni mensili, espresse in $/tonnellata e €/tonnellata, riflettono sia le dinamiche di mercato che gli effetti del cambio euro-dollaro.

Prezzi in $/tonnellata – Variazioni a 1 mese

  • Alluminio primario è il metallo con la performance migliore del mese: +6,40%, grazie a un contesto di offerta più rigida e speculazioni su possibili interruzioni logistiche.
  • Stagno avanza del +4,32%, sostenuto da scorte basse e segnali positivi sulla domanda elettronica.
  • Piombo registra un buon +4,40%, in linea con un mercato fisico bilanciato.
  • Zinco guadagna il +3,23%, riflettendo aspettative di ripresa nell’edilizia e nell’industria automobilistica.
  • Rame chiude il mese a +1,79%, dopo un recupero nelle ultime settimane su aspettative macro più favorevoli.
  • Nichel resta in calo con un -0,69%, frenato da surplus di offerta e debolezza nel comparto inox.
Contenuto dell’articolo
Performance Metalli Cash $/ton

Prezzi in €/tonnellata – Variazioni a 1 mese

  • Alluminio primario mostra una buona crescita del +3,56%, contenuta rispetto al dato in USD ma comunque solida.
  • Stagno sale del +1,54%, in recupero anche in valuta europea.
  • Piombo registra un +1,61%, in linea con la performance in dollari.
  • Zinco segna un +0,48%, mantenendo un leggero tono positivo.
  • Rame scende del -0,93%, risentendo dell’effetto cambio.
  • Nichel si conferma in calo con un -3,34%, peggiorando rispetto alla variazione in dollari.
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Performance Metalli Cash €/ton Bloomberg

Il mese di giugno ha visto rialzi generalizzati in dollari, con l’alluminio come miglior performer seguito da stagno, piombo e zinco. Tuttavia, il rafforzamento dell’euro ha parzialmente neutralizzato questi guadagni, rendendo più modesti (o negativi) i risultati espressi in valuta europea, in particolare per rame e nichel.

Mercato Del Rottame Ferroso E Inox A Giugno: Tra Segnali Di Cedimento, Pressioni Estere E Incertezza Diffusa

Il mese di giugno ha evidenziato una dinamica altalenante per il mercato del rottame ferroso in Italia. Dopo un inizio caratterizzato da un parziale recupero, con aumenti fino a 10 €/t nella prima decade del mese, il trend si è rapidamente invertito nell’ultima settimana, cancellando i guadagni precedenti.

A determinare questa brusca retromarcia è stata una combinazione di fattori: la domanda industriale, già debole da mesi, non ha mostrato segnali di ripresa e le acciaierie italiane, frenate anche dai costi energetici elevati, hanno continuato a operare a ritmi ridotti.

Nonostante la disponibilità limitata di rottame — in particolare quello di qualità superiore come lamierino e demolizioni selezionate — i prezzi non hanno retto: la distanza tra le richieste dei fornitori e le reali disponibilità di spesa delle acciaierie è rimasta troppo ampia.

In parallelo, l’arrivo di rottame via mare e di billette a prezzi competitivi (grazie anche al deprezzamento del dollaro) ha introdotto ulteriore pressione sul mercato interno, già in bilico.

I Primi Segnali Di Cedimento Nelle Quotazioni E L’Impatto Dei Tagli Produttivi

Nell’ultima settimana di giugno, il mercato italiano ha mostrato i primi segnali concreti di cedimento: secondo fonti di mercato, le quotazioni hanno iniziato a calare tra i 5 e i 10 €/t, con un impatto più marcato proprio sulle categorie più nobili, come il lamierino.

Molti operatori ritengono che questo movimento rappresenti solo l’inizio di una correzione più ampia. «Si sta preparando il terreno per una discesa più significativa», ha commentato un produttore del settore, facendo riferimento ai primi tagli operativi messi in atto dalle acciaierie.

Alcuni impianti, infatti, hanno già avviato una riduzione delle ore lavorate giornaliere fino a -8 ore, mentre altri hanno annunciato l’anticipo delle fermate per manutenzione a metà luglio. Il quadro resta condizionato dagli stessi elementi già noti: il caro energia, l’elevata incidenza dei costi fissi e la debole domanda di prodotti finiti.

Tensioni Sul Mercato Internazionale Tra Bassa Attività E Pressioni Concorrenti

A livello internazionale, il mercato del rottame ha vissuto un giugno di stabilità apparente, ma segnato da una profonda debolezza strutturale. Dopo un lieve calo nella prima metà del mese, i prezzi sono tornati a salire con cautela, registrando variazioni attorno ai 10 $/t.

Le dinamiche sono risultate molto eterogenee tra le principali aree: in Turchia e in Asia, la stagnazione e la bassa attività sono rimaste i tratti distintivi, sebbene nella seconda parte del mese si sia notato un timido risveglio della domanda. Alcuni buyer turchi e asiatici hanno infatti avanzato offerte CFR comprese tra 340 e 345 $/t, soprattutto per rottame proveniente da Stati Uniti e Baltico.

Tuttavia, questo slancio è stato immediatamente frenato dall’afflusso di billette asiatiche a prezzi molto competitivi, che hanno attratto la domanda riducendo l’appeal del rottame.

Altri fattori che hanno contribuito a questa pressione includono il continuo indebolimento del dollaro e la domanda debole di tondo per cemento armato in Medio Oriente, che resta il principale sbocco per molte produzioni turche.

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LME Rottame Acciaio TSI HMS 80:20 CFR – Turchia $/ton – Powered by Commodity Evolution

Europa In Stallo Tra Scambi Limitati E Concorrenza Delle Billette

In Europa, la situazione non si discosta molto. La disponibilità di materiale è rimasta ridotta, ma la domanda è stata ancora più scarsa. Gli scambi sono avvenuti su volumi minimi, e anche qui le billette asiatiche hanno svolto un ruolo centrale nel porre un tetto implicito alle quotazioni del rottame.

Fonti di mercato indicano che, in media, i prezzi del rottame si sono attestati attorno ai 460 $/t CFR, senza spazio per rialzi significativi.

In Germania, Austria e Francia, le condizioni sono apparse apparentemente stabili, ma si teme una possibile correzione imminente di circa 10 €/t, favorita proprio dal dollaro debole e dall’orientamento attendista dei produttori.

Acciaio Inossidabile: Un Giugno Di Immobilismo Tra Domanda Fiacca E Cambio Penalizzante

Anche il comparto dell’acciaio inox ha riflesso in pieno la fragilità dello scenario macroeconomico e industriale. In Italia, la domanda si è mantenuta fiacca per tutto il mese, fino a sfiorare una vera e propria paralisi del mercato in prossimità della pausa estiva.

Molte acciaierie hanno sospeso del tutto gli acquisti, adottando un approccio attendista nella speranza di una discesa dei prezzi più marcata. Tuttavia, questa strategia ha avuto come effetto collaterale un ulteriore congelamento del mercato, con pochissimi scambi e una visibile contrazione dei volumi.

A livello globale, anche l’India — tradizionalmente uno dei principali mercati di sbocco per l’inox — ha mostrato chiari segnali di indebolimento della domanda.

Questo calo dell’interesse si è combinato con un contesto valutario sfavorevole: il rafforzamento dell’euro ha penalizzato l’export europeo e ha reso più costose le importazioni in valuta locale per gli acquirenti, riducendo ulteriormente le opportunità di scambio.

Il risultato? I commercianti europei hanno preferito trattenere le scorte disponibili, evitando di vendere a prezzi considerati troppo bassi.

Superleghe E Acciai Speciali: Mercati In Contrazione E Strategia Di Attesa

La tendenza al rallentamento si è estesa anche alle superleghe e agli acciai speciali, comparti notoriamente più resilienti ma che, a giugno, non sono riusciti a sfuggire alla debolezza generale.

Le transazioni sono diminuite in frequenza e in volume, con i prezzi sotto pressione e una domanda che continua a deteriorarsi, soprattutto nei segmenti più tecnici e di nicchia.

Il comportamento degli operatori è stato improntato alla cautela, con molti acquirenti in attesa di ulteriori ribassi prima di procedere con nuovi ordini.

Un Clima Di Incertezza Generalizzata Che Travolge Tutta La Filiera

Giugno si chiude quindi con un bilancio negativo per l’intera filiera del rottame — sia ferroso che inossidabile — in Italia e a livello globale. Le spinte rialziste di inizio mese si sono rivelate effimere, lasciando spazio a una fase di progressivo indebolimento.

Le difficoltà strutturali del comparto siderurgico europeo — in primis la bassa domanda e l’elevato costo dell’energia — hanno avuto impatti diretti sui mercati di approvvigionamento del rottame.

A livello internazionale, la crescente concorrenza delle billette asiatiche, l’erosione del differenziale di prezzo con il rottame, e il contesto valutario sfavorevole (con un dollaro in calo che penalizza le esportazioni europee) hanno aggravato la pressione sui prezzi e sulla domanda effettiva.

Le acciaierie, strette tra margini compressi e costi operativi in crescita, stanno adottando strategie sempre più difensive, riducendo le ore lavorate, posticipando gli ordini e anticipando le fermate estive. Tutto ciò si traduce in un minor assorbimento di rottame e in un rallentamento dell’intero ecosistema.

Prospettive Per Luglio: Correzione In Corso, Sentiment Negativo E Attese Congelate

Le aspettative per il mese di luglio sono improntate alla cautela. Molti operatori segnalano già trattative in corso per ulteriori ribassi, con una forchetta prevista tra i 5 e i 10 €/t.

La debolezza della domanda è ormai una costante e l’arrivo delle vacanze estive rischia di accentuare la riduzione dei volumi scambiati. In questo scenario, le quotazioni sono destinate a rimanere sotto pressione, mentre l’offerta — per quanto limitata — potrebbe trovarsi costretta ad adeguarsi a condizioni di mercato sempre più rigide.

Nel comparto internazionale, l’instabilità geopolitica, le fluttuazioni valutarie e l’andamento delle materie prime concorrenti (come le billette) continueranno a giocare un ruolo chiave nell’evoluzione del sentiment.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se si tratterà di una correzione temporanea o dell’inizio di una nuova fase discendente.

Strategie Di Sopravvivenza: Ristrutturazioni, Scorte Sotto Controllo E Focus Sui Costi

In assenza di segnali concreti di ripresa, la maggior parte degli operatori sta rivedendo le proprie strategie. L’attenzione si concentra sempre più sulla gestione ottimale delle scorte, sulla riduzione dei costi fissi e sulla selezione dei fornitori in grado di offrire flessibilità nei tempi e nei prezzi.

L’attendismo, seppur giustificato in un contesto così instabile, rischia però di trasformarsi in immobilismo se non supportato da interventi strutturali e politiche industriali di lungo termine.

Nel frattempo, la concorrenza tra mercati regionali si sta intensificando, con l’Asia che guadagna spazio grazie alla propria competitività logistica e alla capacità di offrire semilavorati a prezzi aggressivi.

Conclusione: Un’Estate Sotto Il Segno Della Volatilità E Dell’Attesa

L’estate 2025 si annuncia complicata per la filiera del rottame. I segnali di cedimento già visibili a giugno potrebbero trasformarsi in una fase di transizione più lunga e difficile, caratterizzata da prezzi instabili, domanda debole e scelte operative prudenti.

La bussola per gli operatori resta la cautela: evitare scelte impulsive, monitorare con attenzione gli sviluppi internazionali e mantenere la flessibilità operativa saranno le chiavi per navigare in un mercato che, almeno per ora, non offre certezze né punti fermi.

In attesa di una vera ripartenza, il settore è chiamato a resistere. E osservare.

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