Il Bitcoin crolla sotto gli 83.000 dollari mentre il presidente Trump minaccia l’UE con un dazio del 25%

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Il Bitcoin ha continuato la sua discesa mercoledì, in seguito alla minaccia del presidente Donald Trump di imporre un dazio del 25% sull’Unione Europea.

L’annuncio è arrivato durante la prima riunione di gabinetto del presidente, causando un calo della principale criptovaluta al di sotto della soglia degli 83.000 dollari.

Dopo che la notizia ha fatto scalpore, la criptovaluta ha toccato il minimo di 82.131,90 dollari. Nel frattempo, la dominanza di mercato di Bitcoin si attesta attualmente al 59,72%, in calo dello 0,31% rispetto al giorno precedente.

La capitalizzazione di mercato globale delle criptovalute è scesa a 2,78 trilioni di dollari, registrando una diminuzione del 3,97% nelle ultime 24 ore.

Il volume totale degli scambi sul mercato delle criptovalute è diminuito del 34,70%, attestandosi a 139,74 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore.

Le principali altcoin come XRP, ETH e SOL erano tutte in rosso.

I dazi doganali di Trump sull’UE

Donald Trump ha minacciato un dazio del 25% sulle importazioni dall’Unione Europea, criticando il blocco affermando che “è stato creato per fregare gli Stati Uniti”.

Le sue dichiarazioni sono arrivate mercoledì, durante la prima riunione di gabinetto del suo secondo mandato, alla quale era presente anche il miliardario Elon Musk, a cui Trump ha affidato il compito di ridurre la spesa pubblica.

Interrogato sui suoi piani tariffari, Trump ha risposto: “Abbiamo preso una decisione e la annunceremo molto presto”, aggiungendo che il dazio del 25% si applicherà in modo ampio, comprese auto e altre merci.

La sua dichiarazione solleva preoccupazioni riguardo a un potenziale conflitto commerciale transatlantico che potrebbe avere un impatto sia sull’economia statunitense che su quella europea, aggravando ulteriormente le relazioni diplomatiche tra gli alleati occidentali.

Mercoledì sera, la Commissione europea ha segnalato che avrebbe reagito se i dazi fossero stati imposti, avvertendo che l’UE avrebbe “reagito con fermezza e immediatezza contro le barriere ingiustificate al commercio libero ed equo”.

Trump prevede inoltre di introdurre dazi del 25% su Canada e Messico, nell’ambito degli sforzi dell’amministrazione per frenare l’immigrazione clandestina e il traffico di fentanyl attraverso i confini statunitensi.

Prezzo del BTC sotto pressione

La minaccia di dazi segue la giornata di martedì, caratterizzata dai maggiori deflussi di ETF spot su Bitcoin, con oltre 1 miliardo di dollari di deflussi netti complessivi registrati.

Questo sviluppo, combinato con una serie di scandali legati alle criptovalute, aggiornamenti normativi poco favorevoli e un significativo attacco hacker, ha spinto Bitcoin in quella che gli analisti tecnici definiscono una fase di mercato ribassista.

Il prezzo del Bitcoin è sceso fino al 23,4% rispetto al massimo storico di gennaio di 109.114 dollari.

La recente svendita, iniziata nel fine settimana successivo all’attacco hacker a Bybit, ha continuato ad intensificarsi.

La volatilità del mercato è stata evidente nelle recenti cifre di liquidazione.

Nelle ultime 24 ore, sono stati liquidati oltre 157.000 trader con leva, per un totale di 625 milioni di dollari.

Le liquidazioni di Bitcoin hanno rappresentato circa 340 milioni di dollari di questo importo, mentre Ethereum ha contribuito con circa 117 milioni di dollari.

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