
Il prezzo di RUNE, il token nativo di THORChain, è salito del 19,7% raggiungendo un massimo intraday di 1,65 dollari, accompagnato da un aumento del volume di scambi del 29,6% a 1,268 miliardi di dollari.
Questo aumento, tuttavia, si verifica in un contesto di inquietanti segnalazioni di attività illecite, poiché un hacker legato all’exchange Bybit avrebbe sfruttato l’infrastruttura di THORChain per trasferire oltre 70.000 ETH in Bitcoin (BTC) il giorno precedente.
L’impennata di prezzo e attività di THORChain
THORChain è da tempo riconosciuto per il suo ruolo nel consentire scambi anonimi tra catene, una funzionalità che potenzia la gestione decentralizzata della liquidità attraverso diverse reti blockchain.
Questa funzionalità ha alimentato il suo appeal, come dimostrato dalle performance di mercato del token.
Il recente volume di scambi nelle 24 ore, che ha superato di gran lunga la capitalizzazione di mercato di 1,268 miliardi di dollari, sottolinea un’attività frenetica, spingendo il prezzo del token da un minimo giornaliero di 1,34 dollari a un massimo di 1,65 dollari.
Nell’ultima settimana, RUNE ha guadagnato il 37,7%, riprendendosi in modo impressionante dal calo del 29,8% del mese precedente, sebbene rimanga ben lontano dal suo massimo storico di 20,87 dollari raggiunto quasi quattro anni fa.
Secondo Rose Premium Signals, l’aumento di prezzo di RUNE è il risultato di un’inversione di tendenza dopo che il token ha raggiunto un pattern a doppio minimo rialzista su un supporto chiave.
Ma al di là del pattern rialzista a doppio minimo, questo movimento di prezzo coincide con un aumento più ampio dell’utilizzo della rete THORChain.
Il 25 febbraio, la piattaforma ha registrato 1,2 milioni di transazioni, con un aumento del 20% rispetto al giorno precedente, a testimonianza di un forte coinvolgimento.
Inoltre, secondo DeFiLlama, il valore totale bloccato nel protocollo ammonta a 134,78 milioni di dollari, a testimonianza della sua utilità nel facilitare scambi di asset senza soluzione di continuità.
Tuttavia, proprio questa utilità è stata oggetto di esame a seguito delle azioni del sofisticato sfruttatore di Bybit, sollevando interrogativi sulla natura a doppio taglio della piattaforma.
La manovra cross-chain dell’hacker di Bybit
Il 25 febbraio 2025, alle 14:30 UTC, la società di analisi blockchain MistTrack_io ha segnalato un trasferimento sbalorditivo: un wallet collegato all’exploit di Bybit ha trasferito oltre 70.000 ETH, per un valore di circa 161 milioni di dollari al momento, in Bitcoin (BTC) tramite THORChain.
Monitorato tramite la dashboard MistTrack, questo wallet, identificabile dal suo indirizzo Ethereum, era stato attivo su diversi protocolli DeFi, eseguendo 10.000 transazioni nella settimana precedente.
🚨The #Bybit exploiter has currently bridged over 70,000 $ETH to the #Bitcoin via @THORChain.
Le transazioni cross-chain hanno coinciso con una palpabile turbolenza di mercato: il prezzo di Ethereum è sceso del 3,5% a 2.300 dollari nell’ora precedente al trasferimento e ha perso un ulteriore 1,2% a 2.270 dollari nei 30 minuti successivi.
Le implicazioni di questo evento si ripercuotono su tutto il mercato.
La coppia di trading ETH/BTC su Binance ha registrato un aumento del volume del 15%, raggiungendo i 5.000 BTC entro un’ora dal trasferimento, mentre la coppia RUNE/BTC è balzata del 25%, arrivando a 2.500 BTC, evidenziando le reazioni dei trader alla notizia.
Gli analisti suggeriscono che la strategia dell’autore del reato potrebbe prevedere la diversificazione dei suoi beni o l’occultamento della provenienza dei proventi illeciti tramite Bitcoin (BTC), un asset più consolidato.
Il meccanismo di scambio anonimo di THORChain, sebbene vantaggioso per gli utenti attenti alla privacy, amplifica la sua vulnerabilità a tali attività di riciclaggio di denaro, mettendo in luce il ruolo della piattaforma nella rete interconnessa delle blockchain.
Tuttavia, nonostante l’ombra proiettata da questo attacco di alto profilo, il prezzo di RUNE ha sfidato la gravità, impennandosi di quasi il 20% nelle 24 ore successive.
Questa resilienza potrebbe derivare dall’attenzione del mercato sulla proposta di valore intrinseca di THORChain, piuttosto che sul suo utilizzo improprio.
La capacità del protocollo di gestire volumi significativi, come dimostrato dai 1,268 miliardi di dollari scambiati in un solo giorno, rafforza la sua posizione di ingranaggio vitale nel meccanismo DeFi.
I trader sembrano trarre profitto dall’aumentata volatilità, con l’impennata della coppia RUNE/BTC che indica opportunità di presa di profitto nel caos.
Tuttavia, resta incerto se questo slancio potrà mantenersi, soprattutto con l’intensificarsi dei dibattiti normativi ed etici sulle piattaforme cross-chain.
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